La Fortezza di Mont’Alfonso rappresenta un eccezionale oggetto d’indagine per la quantità di murature medievali e post-medievali e per la possibilità di studiare l’evolversi della tecnica edilizia in questa parte della Garfagnana. Infatti, essa offre testimonianze che vanno dall’antico villaggio medievale, su cui si impiantò la fortificazione estense, fino agli interventi ottocenteschi.
Gli studi condotti hanno portato informazioni su tre settori della Fortezza: la fonderia, l’antica chiesa di San Pantaleone e l’area compresa tra il Baluardo del Soccorso e il Baluardo del Belvedere.
Le indagini sulla fonderia si sono presentate particolarmente importanti, perché le testimonianze archeologiche sulla produzione dei cannoni sono estremamente rare.
Gli scavi relativi alla chiesa di San Pantaleone, demolita nel corso dell’ottocento, di cui restano le fondamenta e la pavimentazione in mattoni, hanno riportato in luce numerose sepolture.
Quest’area sarà anche in futuro indagata e diventerà un laboratorio archeologico permanente per approfondire le conoscenze sull’antico insediamento “Monti”, precedente la costruzione della Fortezza e da essa inglobato. Infine gli studi archeologici hanno riguardato il tratto tra il Baluardo del Soccorso e il Baluardo del Belvedere. Il bastione che costituisce questa parte della Fortezza, nel XVI sec. era definito Baluardo del Soccorso, poiché aveva funzione di pronto ricovero per i cittadini; dalle fonti sono emerse altre informazioni e gli scavi hanno rivelato definitivamente le fasi di utilizzo delle varie strutture presenti, ancora parzialmente conservate.